Piani di Welfare, cresce l'apprezzamento dei lavoratori
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I dati dell'ultimo "Osservatorio Welfare" di Assolombarda
Dall'ultima edizione dell'Osservatorio Welfare di Assolombarda, a cui contribuiamo anche noi di Howden, emerge che l’apprezzamento dei lavoratori per il welfare aziendale è in crescita, accompagnato da un aumento della spesa aziendale, di investimenti in previdenza complementare, assicurazioni, benefit, e da una maggiore propensione alla conversione del premio di risultato in servizi welfare piuttosto che in denaro puro.
Vediamo le principali evidenze e le prospettive future.
Welfare aziendale nel 2025: un pilastro che non smette di evolvere
Negli ultimi anni il welfare aziendale è cresciuto mutando da elemento accessorio a leva strategica per le imprese italiane, specie in un contesto economico segnato da inflazione, rincari e sfide nel sistema pensionistico pubblico.
Il welfare aziendale si compone di molteplici elementi: beni, servizi e benefit, spesso con vantaggi fiscali, offerti dalle imprese ai dipendenti (o anche ai loro familiari), che integrano la retribuzione monetaria e contribuiscono a migliorare la qualità della vita. Include sanità integrativa, previdenza complementare, assistenza familiare, tempo libero, istruzione, mobilità, assicurazioni, buoni pasto, fringe benefit ecc.
Questo tema è diventato centrale per due ragioni:
- le esigenze crescenti in termini sanitari e pensionistici che lo Stato fatica a garantire in toto;
- la dimensione di attrattività sul mercato del lavoro, i lavoratori guardano sempre più a pacchetti retributivi che comprendano welfare, assicurazioni e previdenza comodamente fruibili, come parte del benessere globale.
Il Rapporto "Osservatorio Welfare Assolombarda", relativo al 2024 e pubblicato nel 2025, assume un’importanza particolare proprio per la numerosità del campione e la profondità dell’analisi. L’Osservatorio è curato dal Centro Studi Assolombarda in collaborazione con provider del settore e basato su due fonti, i dati amministrativi e contrattuali, come gli accordi depositati al Ministero del Lavoro, e i dati qualitativi raccolti tra le imprese associate, in particolare nella zona di Milano, Monza, Lodi, Pavia.
Si tratta di un numero significativo di imprese e di lavoratori: l’indagine coinvolge centinaia di imprese associate, e grazie ai provider i valori medi di spesa welfare per lavoratore, le tipologie di servizi fruiti e la quota di premio convertita vengono misurati nel dettaglio.
Howden supporta le aziende nel creare piani di welfare personalizzati che migliorano il benessere dei dipendenti, ottimizzando i costi e semplificando la gestione delle normative complesse. Scopri come possiamo aiutarti!
Lo stato del welfare in Italia
L’Osservatorio Assolombarda segnala che nel 2024 la spesa media per lavoratore in servizi welfare è di circa 654 euro, in aumento del +7,2% rispetto al 2023. Il totale complessivo allocato per ciascun lavoratore è invece di circa 850 euro, anch'esso in crescita (+7,6%). Questo significa che i beneficiari effettivamente utilizzano la maggior parte di quanto messo a disposizione: circa il 77% del budget welfare viene consumato in servizi.
Inoltre, cresce la percentuale di lavoratori che convertono il premio di produzione in servizi welfare: nel 2024 la conversione è offerta dal 42% delle aziende che hanno misure di welfare, e vi aderisce circa il 26% dei lavoratori, contro il 21% del 2023. Chi converte utilizza mediamente il 65% del valore del premio.
Tra le prestazioni più richieste e offerte all’interno dei pacchetti welfare delle imprese associate ad Assolombarda vi sono:
- Fringe benefit, che continuano ad assumere grande importanza.
- Prestazioni ricreative/culturali, buoni per attività extra-lavorative.
- Rimborsi per scuola e istruzione per i figli dei dipendenti.
- Previdenza complementare. Questa voce, legata al futuro pensionistico del lavoratore, figura tra i servizi preferiti e offerti.
- Assistenza sanitaria integrativa e servizi assicurativi. Benché vi sia qualche segnale di lieve riduzione nell’offerta rispetto al passato, restano comunque tra le prestazioni chiave.

In termini concreti, il welfare aziendale consente di alleggerire costi significativi per la famiglia: spese sanitarie, assicurative, scolastiche, assistenza a familiari, mobilità quotidiana ecc. Migliora il benessere psicofisico, perché offre protezione e supporti che riducono stress e incertezza, inoltre rafforza il potere d’acquisto, consentendo al lavoratore di ottenere servizi non direttamente monetari ma con impatto reale sul bilancio familiare.
In ambito assicurativo e previdenziale, questa offerta significa che sempre più dipendenti possono contare su fondi integrativi e su assicurazioni vita/infortuni per coprire rischi che la sanità pubblica non copre pienamente.
Oltre i benefit: il nuovo volto del welfare aziendale
Il welfare aziendale non è più una "taglia unica": le imprese tendono a offrire pacchetti più personalizzati, che permettano al lavoratore di scegliere tra diverse prestazioni, in base alle sue esigenze (famiglia, salute, età, situazione economica). Elementi quali flessibilità, scelta, personalizzazione sono diventati criteri chiave.
Sul fronte digitale, le piattaforme di welfare e i provider rivolgono attenzione all’esperienza utente: interfacce digitali, app, portali, gestione online di voucher/fringe benefit. Ciò rende più facile la fruizione, aumenta la trasparenza, riduce gli sprechi o il mancato uso dei benefici, e migliora il coinvolgimento.
In ambito assicurativo, le polizze vita, infortuni, invalidità, le coperture sanitarie integrative beneficiano di strumenti digitali (portali, telemedicina e app) che ne migliorano l’accessibilità e l’esperienza.
Un aspetto che emerge come sempre più rilevante è la localizzazione dei servizi: convenzioni sul territorio, strutture vicine, servizi di prossimità. Per i dipendenti è cruciale che i benefit, le assicurazioni sanitarie, i servizi assistenziali o le attività culturali siano facilmente accessibili, non solo "on paper" ma nel luogo in cui vivono. In Lombardia, ad esempio, molte imprese propongono convenzioni con poli sanitari, strutture culturali locali, trasporti locali, abbonamenti al trasporto pubblico.
Un’opportunità strategica per le imprese
In un mercato del lavoro dove la scarsità di personale qualificato è una questione rilevante, specialmente nei settori tecnologici e nella manifattura avanzata, le imprese che offrono pacchetti welfare ben strutturati si distinguono positivamente. Il welfare aziendale per molti diventa un elemento differenziante nella scelta del lavoro.
Un buon piano welfare produce ricadute sul morale, sulla soddisfazione del dipendente, sul senso di appartenenza, sulla fiducia nell’azienda. Questo impatta poi anche su produttività, riduzione dell’assenteismo, minor turnover. Le aziende segnalano che i lavoratori che utilizzano il welfare aziendale manifestano una maggiore stabilità, efficienza e meno conflitti legati agli stress economici o agli imprevisti di salute.
Tuttavia non tutto è perfetto. Alcune aree evidenziano disallineamenti e spazi di miglioramento significativi. Non tutte le imprese, specie le piccole, presentano piani di welfare aziendale: ci sono costi e complessità (gestionali, burocratiche), che ostacolano l’adozione. I dati di Assolombarda mostrano che solo il 68% delle imprese associate presenti nel territorio stanziano misure di welfare, e che la diffusione è molto legata alla dimensione aziendale (80% nelle grandi imprese, 65% e 54% rispettivamente nelle aziende medie e piccole).
La sanità integrativa, pur offerta, talvolta non viene pienamente usata, o è meno presente rispetto ad altre prestazioni meno "costose" nell'immediato, come i fringe benefit o le attività ricreative.
La normativa e le agevolazioni fiscali sulla previdenza complementare, pur risultando particolarmente favorevoli, non stimolano adeguatamente l'adesione. Questo evidenzia la necessità di un lavoro culturale, con il potenziamento dell'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale.
Il futuro del welfare: inclusivo e personalizzato
Sintetizzando, i dati dell’Osservatorio Welfare Assolombarda segnalano chiaramente che il welfare aziendale è ormai un fenomeno diffuso con oltre la metà degli accordi contrattuali depositati contiene misure di welfare, e nel territorio lombardo la percentuale di imprese che offrono forme di welfare aziendale raggiunge il 68%.
I lavoratori stanno apprezzando sempre di più dal momento che crescono la conversione del premio, la spesa usufruita, il budget disponibile e la varietà dei servizi richiesti.
In particolare, assicurazioni, previdenza complementare e sanità integrativa restano componenti essenziali, anche se in alcuni casi con leggeri segni di flessione nell’offerta o nell’uso, che evidenziano la necessità di misure politiche, regolamentari e incentivi adeguati.
Guardando al futuro, segnaliamo alcune sfide e opportunità:
- Maggiore integrazione tra pubblico e privato. Dato il calo di efficienza alcune prestazioni pubbliche (sanità, pensioni), le imprese e il settore assicurativo possono intervenire con il proprio supporto al sistema, anche attraverso i piani di welfare aziendale.
- Personalizzazione e flessibilità. Le offerte modulari permettono al lavoratore di scegliere tra servizi assicurativi, previdenziali, sanitari e opzioni per familiari. Inoltre la possibilità di integrare con soluzioni digitali e telemedicina amplia lo spazio di azione e utilizzo dei servizi offerti.
- Inclusività. Una maggiore diffusione del welfare aziendale anche tra le piccole e medie, anche grazie al supporto dei broker che possono mettere in campo strumenti strutturati, consente di includere una più ampia platea di lavoratori, in modo che elementi finanziariamente fondamentali come previdenza complementare, coperture assicurative e integrazioni sanitarie non restino privilegi di pochi.
- Ruolo della tecnologia, AI e dati. L'innovazione tecnologica può consentire una migliore profilazione, la riduzione degli sprechi, un anticipo dei bisogni. L'uso dei dati e della loro analisi dati per affinare le proposte di welfare può promuoverne la diffusione e l'accesso.
Il welfare aziendale con queste prospettive può diventare motore di crescita e di maggiore produttività per l'intero sistema Paese.