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Fringe benefit e welfare: le novità nella Legge di Bilancio 2025

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Auto aziendali, premi di produzione, bonus bebè: cosa cambia

La Legge di Bilancio 2025, Legge 207/2024, ha introdotto una serie di novità che coinvolgono lavoratori, pensionati, famiglie, imprese e settore finanziario. Vediamo nel dettaglio quali sono le previsioni di legge, suddivise per macro aree di interesse.

IRPEF: scaglioni, cuneo fiscale, detrazioni e regime forfettario


La legge di bilancio 2025 stabilizza la riforma dell’IRPEF a tre scaglioni, già introdotta in via sperimentale nel 2024, con le seguenti aliquote progressive:  

  • 23% per redditi fino a 28.000 euro;  
  • 35% per redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro;  
  • 43% per redditi superiori a 50.000 euro.  

Inoltre, viene aumentata la detrazione prevista dal TUIR per i redditi da lavoro dipendente (escludendo i redditi pensionistici), che passa da 1.880 euro a 1.955 euro per redditi fino a 15.000 euro. Questo incremento estende la "no tax area" a 8.500 euro anche per i lavoratori dipendenti, uniformandola a quanto già previsto per i pensionati.  
Infine, è stabilizzata la misura relativa al trattamento integrativo, garantendo che l’aumento della soglia di esenzione fiscale non comporti effetti peggiorativi.  
Con l'obiettivo di favorire i lavoratori con redditi medio-bassi, sul fronte del cuneo fiscale viene introdotto un nuovo strumento che riconosce una somma non imponibile IRPEF per redditi da lavoro dipendente fino a 20.000 euro, calcolata in base a percentuali progressive:  

  • 7,1% per redditi fino a 8.500 euro;  
  • 5,3% per redditi tra 8.500 e 15.000 euro;
  • 4,8% per redditi superiori a 15.000 euro.  

Per redditi compresi tra 20.000 e 32.000 euro, viene riconosciuta una detrazione fissa di 1.000 euro, che decresce progressivamente fino ad azzerarsi per redditi superiori a 40.000 euro.  
Tale misura tiene conto di specifiche esenzioni, come quelle relative al rientro dei lavoratori in Italia e alle detrazioni legate all’abitazione principale.  
Nel TUIR vengono introdotti limiti agli oneri e alle spese detraibili per contribuenti con redditi complessivi superiori a 75.000 euro, garantendo però maggiori agevolazioni alle famiglie con figli a carico. I limiti di detraibilità sono fissati a:  

  • 14.000 euro per redditi tra 75.000 e 100.000 euro;  
  • 8.000 euro per redditi tra 100.000 e 120.000 euro.  

Questi importi possono essere aumentati in base a coefficienti che considerano il numero di figli a carico. Sono escluse dal limite le spese sanitarie, i mutui contratti entro il 31 dicembre 2024, gli investimenti in startup e PMI innovative, e altre specifiche categorie di spesa non rientrano nel tetto massimo.  
Dal 2025, la soglia di reddito per l’accesso al regime forfettario per i lavoratori dipendenti e assimilati viene aumentata a 35.000 euro, rispetto agli attuali 30.000 euro. La flat tax resta applicabile per redditi fino a 85.000 euro.  

Sul fronte delle detrazioni segnaliamo i seguenti provvedimenti:  

  • le detrazioni per i figli sono limitate ai figli di età compresa tra 21 e 30 anni o ai figli con disabilità accertata, per i quali non vi sono limiti di età;  
  • le detrazioni per altri familiari a carico, come genitori, spettano solo se conviventi con il contribuente.  
  • non sono previste detrazioni per familiari residenti all’estero di contribuenti non cittadini italiani o UE/SEE.  
  • l’importo massimo detraibile per le spese relative alla frequenza di scuole dell’infanzia e scuole secondarie di secondo grado è elevato a 1.000 euro, con una detrazione del 22%;
  • innalzato a 1.000 euro il tetto delle detrazioni fiscali per le spese scolastiche nelle scuole paritarie;
  • confermata la proroga al 2025 del bonus ristrutturazioni al 50%, ma limitatamente alla prima casa, con un tetto di 96.000 euro.  
  • per le seconde case, il bonus ristrutturazioni viene ridotto al 36%.  

Welfare aziendale e premi di produttività 

Per il triennio 2025-2027, viene confermata la riduzione al 5% dell’aliquota dell’imposta sostitutiva applicata alle somme erogate ai lavoratori dipendenti del settore privato come premi di risultato o partecipazione agli utili d’impresa. Tale agevolazione si applica ai lavoratori subordinati, sia a tempo determinato che indeterminato, che abbiano percepito, nell’anno precedente, redditi da lavoro dipendente non superiori a 80.000 euro.  

Questa misura, già introdotta per il 2024 dalla precedente manovra, si estende alle somme erogate entro un limite massimo di 3.000 euro lordi. Tuttavia, per le imprese che prevedono un coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro, tale soglia è innalzata a 4.000 euro.  

Sono poi introdotti specifici requisiti per incentivare l’adozione di politiche di welfare aziendale. Le novità principali riguardano:  

  • Esenzione per somme relative alla locazione. Le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per coprire il pagamento dei canoni di locazione e le spese di manutenzione degli immobili locati dai dipendenti, assunti con contratto a tempo indeterminato tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025, non concorrono alla formazione del reddito ai fini fiscali per i primi due anni dall’assunzione. Questo beneficio è limitato a un massimo di 5.000 euro annui.
  • Esenzione per beni, servizi e rimborsi. Per i periodi d’imposta 2025, 2026 e 2027, in deroga alle disposizioni ordinarie del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR): non concorrono a formare il reddito imponibile il valore dei beni ceduti e dei servizi forniti ai lavoratori dipendenti; sono esenti da tassazione anche le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche, inclusi i costi per il servizio idrico integrato, l’energia elettrica e il gas naturale, nonché le spese relative alla locazione dell’abitazione principale o agli interessi sul mutuo della stessa.  

Per tali benefici, è previsto un limite massimo di 1.000 euro annui. Tuttavia, per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico (inclusi figli nati fuori dal matrimonio, riconosciuti, adottivi, affiliati o affidati), il limite è elevato a 2.000 euro.  
 

Benefici per le famiglie con figli


A partire da gennaio 2025, è previsto un bonus nascite di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato. Questo beneficio è destinato alle famiglie con un ISEE annuo non superiore a 40.000 euro.  
Inoltre sono previste le seguenti agevolazioni:

  • Congedi parentali. Il periodo di congedo parentale indennizzato all’80% viene esteso fino a tre mesi complessivi, utilizzabili entro il sesto anno di vita del figlio.  
  • Bonus asilo nido. Per i bambini nati dal 2024, le famiglie con un ISEE inferiore a 40.000 euro avranno diritto a un bonus aumentato a 3.600 euro. Questo importo sarà riconosciuto indipendentemente dal numero di figli già presenti in famiglia.  
  • ISEE. Le somme relative all’assegno unico universale continueranno a essere escluse dal calcolo del reddito ISEE, facilitando l’accesso ai benefici economici per i nuovi nati e alle agevolazioni per le spese legate alla frequenza degli asili nido.  

Esteso lo sgravio contributivo per le lavoratrici madri alle seguenti categorie:  

  • lavoratrici a tempo determinato;  
  • lavoratrici autonome, comprese quelle con reddito d’impresa che non aderiscono al regime forfettario.  

Lo sgravio sarà applicabile alle madri

  • di due o più figli fino al compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo, a partire dal 2025;
  • di tre o più figli fino al compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo, a partire dal 2027. 

​​​​​​Per accedere al beneficio il reddito imponibile ai fini previdenziali non deve superare i 40.000 euro annui.  

Pensioni: flessibilità in uscita, aumenti e previdenza complementare


La manovra conferma una serie di opzioni relative alla flessibilità in uscita dal mercato del lavoro:

  • Opzione Donna. Confermata nella versione prevista dalla Legge di Bilancio 2024.  
  • Quota 103. Anche per l'anno 2025 mantiene le modalità stabilite dalla manovra precedente.
  • APE Sociale. Confermata per il 2025 con un incremento delle risorse stanziate, così ripartite: 114 milioni di euro per il 2025, 240 milioni di euro per il 2026, 208 milioni di euro per il 2027, 151 milioni di euro per il 2028, 90 milioni di euro per il 2029, 35 milioni di euro per il 2030.  

Viene inoltre ribadito che APE Sociale e Quota 103 non sono cumulabili con altri redditi da lavoro dipendente o autonomo, fatta eccezione per redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite massimo di 5.000 euro lordi annui.
Le lavoratrici madri di almeno quattro figli potranno accedere alla pensione di vecchiaia con un anticipo massimo di 16 mesi rispetto ai requisiti anagrafici ordinari. Questo anticipo rappresenta un accredito figurativo calcolato secondo il sistema contributivo.  
A partire dal 1° gennaio 2025, per chi ha il primo accredito contributivo successivo al 1° gennaio 1996, sarà possibile includere, ai fini del raggiungimento dell'importo soglia necessario per accedere alla pensione, il valore di una o più prestazioni di rendita derivanti dalla previdenza complementare. Ciò sarà valido solo se:  

  • la rendita richiesta rappresenta almeno il 50% del montante accantonato;
  • la scelta è effettuata su richiesta esplicita dell'assicurato.  

Per garantire decisioni informate, le forme di previdenza complementare forniranno una proiezione certificata del valore della rendita mensile. Le modalità di attuazione saranno definite tramite decreto del Ministero del Lavoro, in concerto con il MEF.  
Si conferma la detassazione della quota di contributi a carico del lavoratore per chi, pur avendo maturato i requisiti per il pensionamento anticipato, sceglie di continuare a lavorare. Il cosiddetto "Bonus Maroni" si applica anche a chi raggiunge i requisiti per il pensionamento anticipato entro il 31 dicembre 2025, con l'importo della contribuzione escluso dall'imponibile fiscale.  
In attesa di un programma strutturale per sostenere i pensionati in condizioni disagiate, si prorogano gli incrementi transitori già previsti, con una riduzione graduale delle percentuali di aumento:  

  • +2,2% nel 2025;
  • +1,3% nel 2026.  

Nel 2025, le maggiorazioni sociali per pensionati in condizioni di disagio aumentano di 8 euro mensili. Tale incremento riguarda:  

  • pensionati previdenziali e assistenziali;
  • ciechi titolari di pensione;
  • persone di età pari o superiore a 70 anni;
  • invalidi civili totali, sordi e ciechi civili assoluti titolari di pensione.  
     

Imprese e investimenti


Passando alle principali misure fiscali e agli incentivi per le imprese, si rileva che la Legge di Bilancio 2025 prevede una riduzione dell'IRES per reinvestimenti e assunzioni.
Nel dettaglio si prevede un'IRES ridotta dal 24% al 20% per le imprese che:

  • reinvestono l'80% degli utili;
  • destinano almeno il 30% degli investimenti a beni 4.0 e 5.0;
  • aumentano l'organico dell'1%.

Stanziati 1,6 miliardi di euro per investimenti nel Mezzogiorno per le seguenti iniziative: credito d'imposta per l'acquisizione di beni strumentali; strutture produttive nel Mezzogiorno; incremento risorse della Nuova Sabatini; finanziamenti per investimenti nel comparto turistico.
Proroga triennale degli incentivi alle PMI, sotto forma di credito di imposta per il 50% delle spese di consulenza e la quotazione su mercati regolamentati UE o SEE.
Al fine di favorire la transizione ecologica ed energetica, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, viene modificata una disposizione del TUIR relativa alla tassazione dei redditi di lavoro dipendente in caso di concessione in uso promiscuo di autoveicoli, motocicli e ciclomotori. Pertanto, concorre alla formazione del reddito il 50% dell’importo calcolato sulla base di una percorrenza convenzionale di 15.000 km, utilizzando il costo chilometrico di esercizio desumibile dalle tabelle nazionali ACI, al netto delle somme trattenute al dipendente. Inoltre, la percentuale di tassazione è ridotta al 10% per i veicoli a trazione esclusivamente elettrica a batteria e al 20% per i veicoli elettrici ibridi plug-in.

La manovra subordina la deducibilità di alcune spese per prestazioni di lavoro alla tracciabilità del pagamento. In particolare, la deducibilità delle spese per vitto, alloggio, viaggio e trasporto sostenute o rimborsate ai dipendenti, e quelle per trasferte tramite taxi e noleggio con conducente, è limitata ai pagamenti tracciabili, effettuati tramite sistemi bancari o di pagamento elettronico (carte di credito, debito, prepagate, assegni), anche nel caso di spese sostenute dai professionisti per le trasferte dei dipendenti. La tracciabilità si estende alle spese di rappresentanza, indipendentemente dai limiti di deduzione già esistenti, e alle indennità e rimborsi relativi a spese per vitto, alloggio e trasporto sostenute da chi produce reddito d’impresa. Tali spese concorrono alla formazione del reddito solo se pagate con metodi tracciabili e si applicano anche ai fini IRAP.

Il contributo di banche e assicurazioni alla manovra


Per il finanziamento degli interventi della Legge di Bilancio 2025, è previsto anche il contributo del settore finanziario e assicurativo.
Per il settore finanziario è previsto il rinvio delle deduzioni delle quote di svalutazioni e perdite dei crediti e dell'avviamento correlate alle DTA (imposte differite attive) che porterà a maggiori entrate per 3,4 miliardi di euro nel biennio 2025-2026. A questo si aggiunge il limite per il 2025 dell’utilizzabilità delle perdite e delle eccedenze ACE.
Per quanto concerne il settore assicurativo, si modifica il regime di versamento dell’imposta di bollo sulle comunicazioni finanziarie relative ai contratti di assicurazione sulla vita con contenuto finanziario, che dovrà essere effettuato annualmente e non più in un’unica soluzione alla scadenza del contratto (con effetti attesi in termini di maggiori entrate pari a circa 970 milioni nel 2025 e 400 milioni annui nel 2026 e nel 2027).

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