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Sicurezza sul lavoro: arriva la patente a punti

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Adeguati Risk Assessment possono aiutare le imprese a prevenire e gestire i rischi

Le notizie di cronaca periodicamente puntano i propri fari sul fondamentale tema della sicurezza sul lavoro, mostrandone i diversi aspetti, a partire dai dati drammatici legati a infortuni e decessi sul luogo di lavoro. I dati INAIL di gennaio 2024 e quelli dell'intero 2023 dell'Osservatorio Nazionale morti sul lavoro, registrano un aumento diffuso sia per gli infortuni, sia per i decessi e le malattie professionali. Informazioni che portano le istituzioni a correre ai ripari, ad esempio con l'introduzione della patente a punti, e le organizzazioni a fare attente analisi dei rischi e delle soluzioni possibili, a partire da adeguate coperture assicurative anche sul fronte delle responsabilità.

Sicurezza sul lavoro: arriva la patente a punti

Alla luce dei fatti di cronaca e del numero sempre elevato di vittime, che colpiscono innanzitutto le famiglie coinvolte e poi anche l'intera popolazione, le istituzioni studiano possibili soluzioni utili ad arginare un problema gravissimo.
Il 26 febbraio 2024 il governo ha approvato il nuovo decreto PNRR, che ha come focus il contrasto alle frodi, la responsabilizzazione degli enti attuatori, gli alloggi universitari, la messa a punto della governance, la spinta alla digitalizzazione e, appunto, la sicurezza sul lavoro.
A partire dal 1° ottobre 2024 è prevista l'introduzione della patente a crediti per la sicurezza sul lavoro, ribattezzata anche patente a punti.
La ministra del Lavoro ha dichiarato: "Dopo 16 anni introduciamo la patente a punti che svilupperemo con il supporto delle parti sociali e le organizzazioni di categoria dell’edilizia, con l’obiettivo di far crescere questo percorso e inserire altre attività."

La patente avrà le seguenti caratteristiche:

  • riguarderà gli operatori attivi nel settore dell'edilizia, aziende e lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili;
  • sarà rilasciata dall’Ispettorato nazionale del lavoro dopo l’iscrizione alla camera di commercio;
  • comporterà obblighi formativi sia per il datore di lavoro sia dei lavoratori;
  • occorrerà essere in possesso del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC), del Documento di Valutazione dei Rischi e del Documento Unico di Regolarità Fiscale;
  • se si scende sotto i 15 crediti le imprese e i lavoratori autonomi non potranno operare nei cantieri temporanei o mobili, il mancato rispetto di questo vincolo comporterà una sanzione amministrativa a 6mila a 12mila euro.

Veniamo alla decurtazione dei crediti, o dei punti:

  • 20 in caso di morte del lavoratore;
  • 15 per un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale;
  • 10 per un’inabilità temporanea assoluta che comporti l’astensione dal lavoro per più di 40 giorni.

Valutata anche la possibilità di sospensione della patente fino a un massimo di 12 mesi.
Come per la patente di guida, a cui il sistema si ispira, i crediti decurtati possono essere reintegrati a seguito della frequenza di corsi, che consentono di riacquisire cinque crediti alla volta.

Oltre a questa importante novità, è stato approvato un pacchetto di azioni che contempla la concessione di benefici normativi e contributivi solo in assenza di violazioni compresa la tutela della salute nei luoghi di lavoro e il rispetto dei contratti collettivi. La soluzione per le imprese sarà quella di regolarizzare la propria posizione.
Imposto anche un trattamento economico in ambito di appalti e subappalti che non sia ma inferiore a quello previsto dai contratti collettivi nazionali maggiormente applicati nel settore oggetto di appalto, con obbligo in solido di appaltatore e committente, anche se si ricorre alla somministrazione di prestatori di lavoro nei casi di appalto e di distacco.

La ministra ha inoltre citato tra le proposte la reintroduzione del reato penale per l’interposizione illecita di manodopera, relativo ai casi in cui la manodopera viene somministrata senza che ci sia un contratto di appalto regolare e un distacco di personale regolare.
Annunciato, infine, il rafforzamento del personale di controllo, con l'arrivo di 766 ispettori del lavoro, con 466 assunzioni da sbloccare sulla base di un vecchio concorso e 300 nuove assunzioni.

Edilizia: analisi dei rischi e responsabilità del committente

Come abbiamo visto i provvedimenti governativi più recenti coinvolgono il settore Construction che presenta rischi specifici e una serie di adempimenti normativi volti ad accrescere la sicurezza sul lavoro.

L'edilizia comporta processi di complessità media e alta a seconda dei fabbricati e delle infrastrutture che si vanno a realizzare. Processi che comportano numerosi rischi impliciti e che configurano diversi profili di responsabilità.
In Howden siamo esperti nella protezione assicurativa di grandi opere pubbliche e private. La Specialty Construction vanta consolidate competenze nella gestione dei più importanti operatori nel mercato delle costruzioni e delle infrastrutture.
Dall'esperienza dei nostri specialisti nascono i servizi orientati alla sicurezza di:
•    costruttori;
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Analizziamo a fondo gli asset di ogni progetto e la contrattualistica dell'intera filiera per fornire la migliore consulenza e coperture assicurative su misura.

Sicurezza sul lavoro: i dati INAIL sulle denunce di infortunio

Prendendo in considerazione le sole denunce pervenute all'INAIL nel primo mese del 2024, il dato risulta essere pari a 42.166, in crescita del 6,8% rispetto allo stesso mese del 2023. I decessi sono stati invece 45 (+4,7%). Dati tutti purtroppo in crescita, come pure quello riferito alle malattie professionali, con 6.218 (+30,7%). Si tratta di informazioni  rese note nella sezione del sito INAIL denominata Open Data.

Anche suddividendo le denunce in base al luogo in cui sono avvenuti gli infortuni oggetto di denuncia, i dati presentano tutti un segno "+" che richiede notevoli riflessioni sia a livello istituzionale che di governance aziendale:

  • i casi avvenuti sul lavoro, passano dai 34.248 del 2023 ai 36.414 del 2024 (+6,3%);
  • gli infortuni in itinere, quelli che accadono durante il tragitto casa-lavoro e viceversa, passano da 5.245 a 5.752 (+9,7%).

Analizzando poi i dati suddivisi per settore economico, si rileva una crescita del 4,2% per Industria e servizi. A livello geografico la crescita più consistente riguarda il Nord-Ovest (+9,9%), seguito da Nord-Est (+6,6%), Centro (+4,8%), Sud (+4,7%) e Isole (+3,1%).
Notevole la crescita delle denunce di malattia professionale che a gennaio 2024 sono state pari a 6.218, in aumento di 1.462 casi rispetto allo stesso mese del 2023 (+30,7%). Un incremento drammatico se paragonato agli anni precedenti, dell’88,7% sul 2022, del 102,1% sul 2021, del 34,2% sul 2020 e del 26,7% sul 2019.
Le principali patologie professionali denunciate a gennaio 2024 sono quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell’orecchio. Seguono i tumori e le patologie del sistema respiratorio.

Sicurezza sul lavoro: i dati sui decessi del 2023

Tuttavia INAIL fornisce i dati relativi ai propri assicurati, mentre non conteggia i lavoratori che hanno coperture assicurative obbligatorie diverse e quelli che non hanno alcuna copertura poiché impiegati "in nero" e dunque doppiamente esposti ai rischi di infortunio e morte sul lavoro.
L'Osservatorio Nazionale morti sul lavoro di Bologna, invece, amplia il raggio d'azione e fornisce i dati del 2023 e le rilevazioni sui primi cinquanta giorni del 2024.
Nel 2023 il numero complessivo di decessi sul lavoro ammonta a 1.485, dunque più di 4 persone ogni giorno. Ad inizio 2023 il numero di morti è già pari a 145, dato che sale a 181 se comprendiamo anche coloro che hanno perso la vita in itinere, quindi lungo il percorso che li portava da casa al lavoro o viceversa.

Se allarghiamo il campo agli ultimi 15 anni, dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2023, solo in Italia, si contano 21.050 morti sul lavoro,  di cui 10.474 a causa di infortuni su luogo di lavoro, mentre gli altri sono deceduti in itinere.
Secondo l'Osservatorio nel 2023, una sola provincia è riuscita a chiudere l'anno senza registrare alcun morto sul lavoro: Livorno. Mentre le province che rilevano il peggior rapporto tra morti e numero di abitanti è quella di Rieti (10, uno ogni 15.742).
In valore assoluto, il maggior numero di vittime nel 2023 è localizzato in Lombardia, con 123 morti sul luogo di lavoro, che salgono a 185 considerando quelli in itinere.

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