Nuovo Codice della Strada: più sanzioni e restrizioni
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Focus sulla sicurezza
Il Nuovo Codice della Strada, Legge 177/2024, è entrato in vigore sabato 14 dicembre 2024. La Legge interviene su diversi aspetti legati alla circolazione su strada, dalla guida sotto l'effetto di alcol o stupefacenti a quella compromessa dall'utilizzo di device, passando per l'innalzamento delle sanzioni per eccesso di velocità e le regole stringenti per chi utilizza monopattici elettrici.
Vediamo nel dettaglio quali sono le principali novità introdotte con la nuova Legge e quali sono le implicazioni assicurative.
Nuovo Codice della Strada: focus sulla sicurezza e inasprimento delle sanzioni
Il nuovo Codice della Strada 2024 introduce importanti modifiche normative con l'intento di garantire una maggiore sicurezza sulle strade italiane. Una delle novità più significative è l'introduzione del cosiddetto "ergastolo della patente", ovvero la revoca definitiva del documento di guida per chi commette infrazioni particolarmente gravi, come la guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti o l'omissione di soccorso in caso di incidente.
La normativa prevede anche l'introduzione di corsi di educazione stradale nelle scuole superiori, incentivando la partecipazione degli studenti con l'assegnazione di due punti aggiuntivi sulla patente. Questa iniziativa mira a formare conducenti più consapevoli e responsabili fin dalla giovane età.
Una delle modifiche più rilevanti riguarda l'introduzione della sospensione breve della patente, che va da 7 a 15 giorni, con un'estensione a 30 giorni in caso di incidente.
Questa sanzione si applica a diverse infrazioni, tra cui:
- circolazione contromano;
- passaggio con il semaforo rosso;
- mancato utilizzo del casco e delle cinture di sicurezza;
- utilizzo di dispositivi elettronici durante la guida.
Il nuovo codice prevede anche una decurtazione di 20 punti dalla patente per violazioni specifiche, come il superamento dei limiti di velocità (tra 10 e 40 km/h), le inversioni di marcia non consentite, i sorpassi vietati o effettuati a destra, la mancata precedenza e il mancato rispetto dell'alt imposto dalle forze dell'ordine.
Particolare attenzione viene posta all'uso di dispositivi elettronici durante la guida: un conducente con meno di 20 punti sulla patente che viene sorpreso a utilizzare uno smartphone potrebbe subire una doppia sospensione, sia breve che ordinaria. In caso di infrazioni ripetute e particolarmente gravi, il codice prevede la possibilità di revoca definitiva della patente.
Il sistema sanzionatorio risulta quindi notevolmente inasprito, con l'obiettivo di contrastare i comportamenti più pericolosi e irresponsabili alla guida, promuovendo una cultura della sicurezza stradale più rigorosa e consapevole.
Guida in stato di ebbrezza
Le nuove disposizioni del Codice della Strada introducono misure particolarmente severe per contrastare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza. La normativa stabilisce un sistema di sanzioni progressive basate sul livello di alcol nel sangue.
Le sanzioni sono strutturate su tre livelli di gravità:
- Per un tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro, il conducente incorre in una sanzione amministrativa da 573 a 2.170 euro, accompagnata dalla sospensione della patente per un periodo da 3 a 6 mesi.
- La situazione diventa più grave quando il tasso alcolemico si colloca tra 0,8 e 1,5 grammi per litro: in questo caso, oltre a una ammenda che varia da 800 a 3.200 euro, è previsto l'arresto fino a 6 mesi e la sospensione della patente da 6 mesi a un anno.
- Nel caso più grave, con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, le sanzioni diventano ancora più severe: arresto da 6 mesi a un anno, ammenda da 1.500 a 6.000 euro e sospensione della patente da uno a due anni.
Viene introdotto l'alcolock, un dispositivo tecnologico che viene installato sul veicolo e funziona come un etilometro integrato. Prima di avviare l'auto, il conducente deve sottoporsi a un test del respiro: se il dispositivo rileva un tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti, impedisce l'avviamento del veicolo. Questo sistema è già utilizzato in altri paesi europei e obbligatorio per i mezzi pesanti.
Per i conducenti recidivi, la normativa prevede l'obbligo di installare l'alcolock a proprie spese. Inoltre, la patente verrà contrassegnata con specifici codici unionali (68 e/o 69) che impongono il divieto assoluto di assumere alcol alla guida o l'obbligo di utilizzare veicoli dotati di alcolock per un periodo di 2-3 anni. Le sanzioni vengono aumentate di un terzo se si viola tale restrizione e raddoppiano in caso di manomissione del dispositivo.
In tutti i casi di guida in stato di ebbrezza, indipendentemente dal livello di tasso alcolemico rilevato, viene applicata la decurtazione di 10 punti dalla patente. Nel caso di test positivo, è prevista la revoca immediata della patente e il divieto di conseguirne una nuova per tre anni.
Guida sotto effetto di stupefacenti
Introdotte modifiche significative nella normativa riguardante la guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, inasprendo notevolmente le sanzioni. La novità più rilevante consiste nel fatto che non è più necessario dimostrare uno stato di alterazione psico-fisica del conducente: la sola positività ai test salivari è sufficiente per far scattare severe misure punitive.
Le forze dell'ordine hanno ora la facoltà di effettuare controlli immediati attraverso il prelievo di saliva direttamente sul posto.
Nel caso in cui il test sul posto non sia praticabile, gli agenti possono accompagnare il conducente presso strutture sanitarie, sia fisse che mobili, pubbliche o accreditate, per effettuare gli esami necessari.
Un aspetto particolarmente severo della nuova normativa riguarda le conseguenze della positività al test: anche in attesa della conferma degli esami di laboratorio accreditati, le forze dell'ordine possono procedere al ritiro immediato della patente. La sanzione più grave prevede la revoca della patente e l'impossibilità di conseguirne una nuova per un periodo di tre anni.
Il legislatore ha però previsto un'importante eccezione per i consumatori di cannabis terapeutica. Il Ministro dei Trasporti, ha avviato un'iniziativa interministeriale coinvolgendo i Ministeri dell'Interno e della Salute, oltre alla Presidenza del Consiglio, per tutelare i diritti delle persone in cura con sostanze psicotrope sotto controllo medico. È prevista l'istituzione di un tavolo di lavoro specifico per definire deroghe e regole particolari per i pazienti in trattamento farmacologico, purché opportunamente certificati dal medico curante.
Eccesso di velocità
Importanti novità sia nelle modalità di controllo che nel sistema sanzionatorio. Una delle principali innovazioni riguarda l'introduzione di accertamenti da remoto per diverse infrazioni, tra cui il mancato rispetto della precedenza a pedoni e ciclisti, nonché la sosta irregolare negli spazi riservati a mezzi pubblici, forze dell'ordine, veicoli di soccorso, veicoli elettrici e nelle aree di carico-scarico.
Particolare attenzione viene posta alle violazioni dei limiti di velocità, con un inasprimento generale delle sanzioni. Il sistema prevede una graduazione delle multe in base all'entità del superamento del limite:
- per eccessi fino a 10 km/h, la sanzione va da 42 a 173 euro;
- per superamenti compresi tra 11 e 40 km/h, la multa oscilla tra 173 e 694 euro, con una decurtazione aumentata a 5 punti dalla patente;
- le violazioni più gravi, tra 41 e 60 km/h oltre il limite, comportano sanzioni da 543 a 2.170 euro e la sospensione della patente da 1 a 3 mesi;
- nei casi estremi, oltre i 60 km/h di superamento, le multe raggiungono cifre tra 845 e 3.382 euro, con sospensione della patente da 6 a 12 mesi.
Le infrazioni commesse nei centri abitati sono particolarmente severe: chi supera i limiti di velocità di oltre 10 km/h (ma non oltre 40 km/h) per due volte nell'arco di un anno, rischia una sanzione maggiorata tra 220 e 880 euro, oltre alla sospensione della patente da 15 a 30 giorni. Su proposta dei sindaci, le multe per eccesso di velocità potranno arrivare fino a 1.084 euro.
Il nuovo codice prevede anche un inasprimento delle sanzioni per altre infrazioni: la sosta nei parcheggi riservati ai disabili sarà punita con multe da 330 a 990 euro, mentre la sosta nelle corsie o alle fermate degli autobus comporterà sanzioni da 165 a 660 euro.
Gestione autovelox
La normativa stabilisce criteri precisi per l'installazione degli autovelox. I dispositivi potranno essere collocati esclusivamente in zone con documentato alto tasso di incidentalità o dove risulti oggettivamente difficile effettuare controlli immediati della velocità. È stata introdotta una importante limitazione: gli autovelox non possono essere installati su strade con limite di velocità inferiore di 20 km/h rispetto al limite massimo generale. Questo significa che nelle zone urbane a 30 km/h e nelle strade extraurbane con limite inferiore a 90 km/h, l'installazione è vietata.
Una novità significativa riguarda la capacità degli autovelox di rilevare simultaneamente diverse infrazioni, come il superamento dei limiti di velocità e la mancata revisione del veicolo. La presenza dei dispositivi deve essere chiaramente segnalata con cartelli posizionati almeno un chilometro prima del punto di rilevamento.
Per quanto riguarda le sanzioni, è stata introdotta una norma a tutela degli automobilisti: in caso di multiple infrazioni rilevate nello stesso tratto stradale, nell'arco di un'ora e di competenza del medesimo ente, si applicherà solo la sanzione più grave maggiorata di un terzo. Inoltre, è stata modificata la gestione delle prove fotografiche: le foto non verranno più inviate automaticamente con il verbale ma saranno conservate dall'autorità competente e potranno essere richieste dall'automobilista in caso di ricorso. In ogni caso, le immagini dovranno garantire la privacy, oscurando i volti delle persone e le targhe di altri veicoli eventualmente ripresi.
La normativa si estende anche ai "barcavelox", dispositivi specifici per il controllo della velocità nei canali di Venezia, con l'intenzione di regolamentare la sicurezza in tutti gli ambiti della mobilità.
Regole per neopatentati
Una delle novità più significative riguarda l'estensione temporale delle limitazioni alla guida di auto potenti. Il periodo di restrizione passa da uno a tre anni dal conseguimento della patente, durante i quali i neopatentati dovranno rispettare specifici limiti di potenza dei veicoli.
Per quanto riguarda i limiti tecnici, la normativa stabilisce che nei primi tre anni non si potranno guidare autoveicoli con potenza specifica superiore a 75 kW/t (chilowatt per tonnellata), un incremento rispetto al precedente limite di 55 kW/t. Inoltre, è stato fissato un tetto massimo di potenza assoluta a 105 kW, equivalenti a circa 142 CV, in aumento rispetto al precedente limite di 70 kW.
Un'altra novità significativa riguarda le modalità di esercitazione con il foglio rosa. Prima di poter effettuare esercitazioni con un accompagnatore qualificato, i futuri conducenti dovranno completare un ciclo obbligatorio di lezioni pratiche con un istruttore professionista. Queste esercitazioni includeranno specificamente la guida in autostrada, su strade extraurbane e in condizioni di scarsa luminosità. Solo dopo aver completato il numero minimo di ore stabilito dal Ministero dei Trasporti, l'autoscuola rilascerà una certificazione necessaria per proseguire le esercitazioni. Le sanzioni per chi non rispetta questa norma sono severe: multe da 430 a 1.731 euro, applicabili sia all'allievo che all'accompagnatore.
Particolare attenzione è stata posta anche al tema della guida in stato di ebbrezza. Per i primi tre anni dal conseguimento della patente, vige il divieto assoluto di assumere alcolici prima di mettersi alla guida. La violazione di questa norma comporta una decurtazione di 10 punti dalla patente. Inoltre, per i recidivi è prevista l'installazione dell'alcolock, un dispositivo che impedisce l'avvio del veicolo in caso di rilevamento di alcol nell'alito del conducente.
Uso di cellulari alla guida
Introdotte sanzioni più severe per contrastare l'utilizzo di dispositivi elettronici durante la guida, con l'obiettivo di aumentare la sicurezza stradale. Le nuove disposizioni prevedono un inasprimento significativo delle multe e dei provvedimenti accessori.
Per la prima infrazione, il conducente rischia una sanzione pecuniaria che va da 250 a 1.697 euro, un notevole aumento rispetto alla precedente normativa che prevedeva multe tra 165 e 660 euro. Oltre alla sanzione pecuniaria, è prevista la sospensione della patente di guida per un periodo che varia da 15 giorni a 2 mesi.
La durata della sospensione della patente è modulata in base ai punti disponibili:
- per i conducenti che hanno tra 10 e 20 punti, il ritiro è di una settimana;
- per chi ha meno di 10 punti la sospensione si estende a 15 giorni.
Questa differenziazione mira a penalizzare maggiormente i conducenti che hanno già dimostrato comportamenti scorretti alla guida.
In caso di recidiva, le sanzioni diventano ancora più severe: la multa può arrivare a oscillare tra 350 e 2.588 euro, mentre la sospensione della patente si estende da uno a tre mesi. Inoltre, viene applicata una decurtazione significativa dei punti patente, da 8 a 10 punti.
È importante sottolineare che queste disposizioni si applicano non solo all'utilizzo dello smartphone, ma anche all'uso di qualsiasi altro device, come computer portatili, notebook, tablet e apparecchi analoghi, al fine di contrastare ogni forma di distrazione tecnologica durante la guida, riconoscendo il grave pericolo che rappresenta per la sicurezza stradale.
Animali abbandonati, safety car e limiti di età
Sono state inasprite le sanzioni per l'abbandono di animali sulle strade. Chi abbandona un animale rischia ora pene aumentate di un terzo se il fatto avviene su strada o nelle relative pertinenze. È inoltre prevista la sospensione della patente da sei mesi a un anno se l'abbandono viene effettuato utilizzando un veicolo. Nel caso in cui l'abbandono dovesse causare incidenti con morti, feriti o lesioni personali gravi o gravissime, la pena può arrivare fino a 7 anni di carcere.
Per quanto riguarda la circolazione dei motocicli, il nuovo codice stabilisce che possono circolare su autostrade e strade extraurbane principali i veicoli con motore termico di cilindrata non inferiore a 120 cc, oppure con potenza non inferiore a 6 kW in caso di propulsore elettrico. Questa disposizione è valida solo per conducenti maggiorenni.
Sono state introdotte anche novità per migliorare la gestione del traffico, come l'utilizzo della "safety car" da parte degli organi di polizia stradale per regolare il flusso veicolare su strade con corsie separate. Per contrastare il fenomeno della guida contromano, è prevista l'installazione di apposita cartellonistica, mentre per i veicoli pesanti viene ribadito l'obbligo di utilizzare la corsia più vicina al margine destro nei tratti con divieto di sorpasso.
In ambito urbano, viene garantita la gratuità della sosta sulle strisce blu per i veicoli con contrassegno disabili e vengono inasprite le sanzioni per la sosta illecita negli spazi riservati agli invalidi.
Significative anche le modifiche riguardanti l'età minima per la guida di veicoli adibiti al trasporto persone: si abbassa a 18 anni per i servizi di linea fino a 50 km, con Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) conseguita dopo corso di 280 ore, mentre per i minibus il limite scende a 18 anni sempre con apposita CQC.
Biciclette e monopattini elettrici
Chiudiamo la carrellata con i provvedimenti dedicati sia ai ciclisti che agli utenti di veicoli della micromobilità elettrica, come i monopattini.
Per quanto riguarda le biciclette, è stato stabilito l’obbligo per i veicoli di mantenere una distanza minima di 1,5 metri durante il sorpasso, laddove le condizioni stradali lo consentano. Inoltre, si prevede un potenziamento delle piste ciclabili, la cui regolamentazione sarà stabilita tramite decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tuttavia, non sarà introdotta una linea di arresto avanzata per le biciclette rispetto ai veicoli motorizzati. Per le bici elettriche, rimangono fermi i limiti di potenza massima del motore a 250 Watt e di velocità a 30 km/h.
Anche i monopattini elettrici sono soggetti a norme più restrittive. Sarà obbligatorio dotarli di targa adesiva plastificata fornita dall’Istituto Poligrafico dello Stato, di copertura assicurativa e di dispositivi di sicurezza come indicatori di direzione e luci di frenata. L’uso del casco diventa obbligatorio per tutti, indipendentemente dall’età, per prevenire lesioni in caso di incidenti. Questi mezzi potranno circolare esclusivamente su strade urbane con limite di velocità fino a 50 km/h, mentre è vietato il transito su piste ciclabili e aree pedonali. Il Codice introduce anche nuove regole per il parcheggio: i monopattini potranno essere lasciati solo in spazi riservati a biciclette, ciclomotori e motoveicoli, e mai sui marciapiedi. Per chi noleggia questi veicoli, è previsto un sistema che ne blocca automaticamente l’uso al di fuori delle aree consentite.
Le sanzioni sono significative:
- chi circola senza casco rischia multe da 50 a 100 euro;
- l’assenza di assicurazione o targa comporta una sanzione tra 100 e 400 euro;
- chi utilizza monopattini privi di luci di frenata o indicatori di direzione può incorrere in multe che vanno da 200 a 800 euro.
L'intento dichiarato dal legislatore è quello di andare verso una mobilità più sicura e ordinata, tutelando ciclisti, utenti dei monopattini e gli altri utenti della strada.
Assicurazione monopattini elettrici: le questioni aperte
Tra le novità normative per i monopattini elettrici spicca l’obbligo di assicurazione RC, accompagnato dall'apposizione di una targa di riconoscimento. Questa misura li rende i primi mezzi di micromobilità elettrica soggetti a tale copertura, in attesa che si definisca il perimetro degli altri veicoli coinvolti. Tuttavia, l’applicazione delle regole RC auto ai monopattini pone sfide interpretative e rischia di disincentivarne l’uso.
L’obbligo è previsto dalla Legge 160/2019, che applica indistintamente le norme del Codice delle assicurazioni (Cap), anche se in contrasto con la direttiva UE 2021/2118, che propone una copertura più semplice per i veicoli leggeri. Dubbi sorgono sull’effettiva entrata in vigore, poiché è necessario attendere il decreto attuativo per il "targhino" identificativo.
Le compagnie assicurative saranno obbligate a offrire polizze secondo tariffe regolamentate, garantendo un contratto base. Tuttavia, l’adeguamento di regole come il bonus-malus o gli sconti (ad esempio per l'adozione della scatola nera) ai monopattini è complesso. Restano in vigore i massimali minimi (6,45 milioni di euro per danni alle persone, 1,3 milioni per danni alle cose) e il divieto di abbinamento con garanzie accessorie.
L’assicurazione copre l’uso su strade urbane e aree private, ma non eventuali danni se il monopattino è condotto a mano. In caso di violazioni o usi irregolari, il terzo danneggiato sarà risarcito, ma la compagnia potrà rivalersi sul proprietario o conducente.
Per le flotte di sharing, già soggette ad autorizzazione comunale, l’obbligo assicurativo potrebbe ampliarsi includendo la copertura per infortuni dei conducenti, evitando sovrapposizioni con le nuove norme generali.