ANIA, nel 2024 raccolta premi in crescita
Published
Read time
A trainare la ripresa è stato soprattutto il comparto Vita
Il 2024 si è rivelato un anno molto positivo per il settore assicurativo italiano, con una raccolta premi complessiva che ha sfiorato i 170 miliardi di euro, segnando un incremento del +16,2% rispetto al 2023, quando si era invece registrato un leggero calo del -1,2%. Questo risultato è stato trainato principalmente dal comparto Vita, che ha fatto segnare una crescita del +19,9%, ma anche il comparto Danni ha mostrato un incremento significativo del +7,9%.
Il presidente dell’ANIA, Giovanni Liverani, ha definito il dato "un risultato positivo" che testimonia un avvicinamento dell’Italia agli standard assicurativi delle economie europee più avanzate. Nonostante ciò il nostro Paese rimane sottoassicurato rispetto ai suoi partner europei, specialmente in termini di protezione e previdenza privata."
Il settore Vita trascina la raccolta: ritorna la fiducia
Il ramo Vita ha registrato una crescita considerevole: la raccolta ha superato i 110 miliardi di euro, in crescita del +19,5% rispetto al 2023. Questo rimbalzo è particolarmente rilevante considerando che l’anno precedente i premi Vita erano diminuiti del -3,5%.
A trainare questo comparto sono state soprattutto le polizze Unit-Linked (ramo III), cresciute di circa il +50%, spinte da mercati finanziari più favorevoli e da un rinnovato interesse verso soluzioni di investimento più dinamiche. Anche le polizze tradizionali di ramo I (Vita umana) hanno avuto un buon incremento, pari all’+11%, superando i 73 miliardi.
Nonostante il divario con gli altri paesi europei, il contributo del settore assicurativo all'economia italiana rimane significativo. Nel settore Vita, a fronte di oltre 37 milioni di polizze attive, sono state gestite soluzioni di risparmio previdenziale e di investimento per oltre 860 miliardi di euro.
I risultati positivi registrati nel 2024 si inseriscono in un contesto macroeconomico e finanziario in miglioramento rispetto all'anno precedente. L'aumento del reddito reale delle famiglie italiane si è tradotto in una crescita della propensione al risparmio, di cui hanno beneficiato in particolare le polizze Vita. Le politiche monetarie più accomodanti e il miglioramento delle prospettive di stabilità finanziaria hanno contribuito a orientare gli investitori verso prodotti assicurativi di risparmio, sia quelli con rendimento garantito (polizze di Ramo I) sia quelli legati ai mercati finanziari (polizze di Ramo III).
La lieve ripresa economica, insieme alla crescente domanda di coperture contro nuovi rischi emergenti (come eventi naturali e climatici o rischi cyber) e alla maggiore attenzione alla salute, ha sostenuto la crescita dei rami Danni.
I rami Danni beneficiano della domanda di nuove coperture
Alla fine del 2024, infatti, i premi contabilizzati nei rami Danni delle imprese nazionali ed extra-europee sono risultati in crescita del 7,5% rispetto al 2023, per un volume che ha sfiorato i 41 miliardi di euro. Questo risultato è stato determinato da un aumento dei premi del ramo RC auto (+6,5%).
La crescita dei premi del ramo RC auto è principalmente legata all'andamento del costo dei sinistri, influenzato in modo significativo dal rialzo dell'inflazione osservato a partire dai primi mesi del 2022. Nel triennio 2022-2024, il costo dei pezzi di ricambio è aumentato del 14,2%, mentre i danni alla persona sono stati rivalutati di oltre il 16% (a fronte di un'inflazione generale del 15,4%). Nello stesso periodo, il premio medio RC auto è cresciuto di poco più dell'11,0%, rimanendo tuttavia inferiore all'incremento dei costi. È interessante notare che, in una prospettiva di lungo periodo, dal 2012 al 2024 si è registrata complessivamente una riduzione del premio medio di oltre il 25%.
Si rileva inoltre una crescita significativa dei premi negli altri rami Danni non auto (+7,9%). In particolare, sono cresciuti i premi per:
- corpi veicoli terrestri (+14,0%);
- perdite pecuniarie (+14,6%);
- malattia (+12,1%);
- incendio (+11,2%);
- assistenza (+8,2%).
Questa tendenza riflette un interesse crescente verso forme di tutela più articolate, spinto da fattori come eventi climatici estremi, rischi informatici e una maggiore attenzione al benessere personale.
Nel 2024, secondo le stime dell'ANIA, il settore ha fornito prestazioni verso gli assicurati e sostenuto spese di gestione nel comparto Danni per quasi 40 miliardi di euro, gestendo oltre 18 milioni di sinistri.
Impatto sul PIL e differenze tra operatori
L’incidenza dei premi sul PIL italiano è aumentata al 6,9% (dal 6,1% nel 2023), confermando il rafforzamento del settore. Rispetto all'incremento totale:
- il settore Vita rappresenta il 5,0%;
- il settore Danni l’1,9%.
Le imprese italiane e le rappresentanze extra-UE hanno raccolto oltre 150 miliardi di premi (+16%). Le rappresentanze europee in Italia hanno totalizzato 11 miliardi, con un +7% (da attribuire completamente al settore Danni, mentre nel Vita si registra un -0,8%). Ancora più sorprendente la performance delle imprese operanti in libera prestazione di servizi (LPS), che hanno registrato un boom del +47%.
Un mercato in evoluzione e con potenzialità inespresse
L'analisi dei dati sulla raccolta premi del 2024 evidenzia un settore assicurativo italiano in forte crescita, che sta recuperando terreno rispetto agli altri paesi europei, ma che presenta ancora ampi margini di sviluppo, soprattutto nel comparto Danni non auto.
La significativa crescita del settore Vita, trainata principalmente dalle polizze Unit-Linked, riflette un cambiamento nelle preferenze degli investitori italiani, tradizionalmente più conservatori, verso soluzioni di investimento più dinamiche. Questo potrebbe essere interpretato come un segnale di maggiore maturità finanziaria e di una crescente propensione al rischio da parte dei risparmiatori italiani.
Nel settore Danni, l'aumento dei premi in quasi tutti i rami indica una maggiore consapevolezza dei rischi e una crescente domanda di protezione. Particolarmente significativa è la crescita nei rami legati alla salute, all'assistenza e alla tutela dei beni, che riflette una maggiore attenzione degli italiani verso la protezione personale e patrimoniale.
Tuttavia, come sottolineato dal Presidente dell'ANIA, l'Italia rimane ancora sottoassicurata rispetto agli altri principali paesi europei, soprattutto nel settore Danni non auto. Questo divario rappresenta sia una criticità, in termini di minore protezione di famiglie e imprese, sia un'opportunità per il settore, che ha ancora ampie potenzialità di crescita.
L'evoluzione tecnologica e la digitalizzazione stanno inoltre trasformando il mercato assicurativo, modificando i canali di distribuzione e le abitudini d'acquisto dei consumatori. Questa tendenza, già evidente nel settore RC auto con l'affermazione dei comparatori online, potrebbe estendersi anche ad altri rami, contribuendo a rendere i prodotti assicurativi più accessibili e comprensibili per i consumatori.
In conclusione, i dati sulla raccolta premi del 2024 delineano un settore assicurativo italiano in buona salute e in crescita, che sta progressivamente colmando il divario con gli altri Paesi europei, ma che presenta ancora significative potenzialità di sviluppo, soprattutto nel comparto della protezione e della previdenza privata.