Cosa detrarre nella dichiarazione dei redditi 2023
Published
Read time
La dichiarazione annuale dei redditi, resa con il 730 o il modello Redditi a seconda dei casi, riguarda i contribuenti italiani che hanno entrate superiori a quelle individuate per la no tax area (con soglia fissata a 8.174 euro). La dichiarazione ha la finalità di comunicare le proprie entrate al Fisco italiano in modo da accertare se il contribuente rientra in una delle seguenti situazioni: credito, debito, neutralità. In questo modo sarà possibile ristabilire la posizione del cittadino attraverso il versamento di un saldo o la richiesta di un rimborso. Inoltre con la dichiarazione è possibile abbattere le imposte da versare attraverso la comunicazione delle spese detraibili, tra le quali ricordiamo alcune spese assicurative e sanitarie.
Dichiarazione dei redditi 2023: novità
Vediamo innanzitutto le novità introdotte nei modelli dichiarativi del 2023, dal momento che annualmente il legislatore italiano aggiunge o modifica alcune delle regole per la comunicazione dei redditi ma anche per il calcolo di reddito imponibile ed imposte.
Di seguito elenchiamo le principali novità dei modelli 2023 che, ricordiamo, riguardano la dichiarazione dei redditi percepiti nel 2022:
- cambiano gli scaglioni e aliquote IRPEF, nel dettaglio si applica il 23% fino a 15.000 euro, il 25% oltre 15.000 e fino a 28.000, il 35% oltre 28.000 e fino a 50.000 euro e infine il 43% sulla parte di reddito che supera i 50.000 euro;
- sono state rimodulate le detrazioni per redditi da lavoro dipendente, con l'innalzamento a 15.000 euro del limite reddituale per poter fruire della misura massima della detrazione per redditi da lavoro dipendente pari a 1.880 euro; la detrazione per i redditi compresi tra 25.001 euro e 35.000 euro è aumentata di 65 euro;
- cambiano anche le detrazioni per redditi di pensione, con l'innalzamento a 8.500 euro del limite reddituale per poter accedere alla misura massima della detrazione per redditi di pensione, che è pari a 1.955 euro; la detrazione per i redditi compresi tra 25.001 euro e 29.000 euro è aumentata di 50 euro;
- per le erogazioni liberali agli enti del Terzo Settore è riconosciuto il credito d’imposta social bonus pari al 65% dell’importo delle erogazioni stesse, da utilizzare in tre quote annuali di pari importo; il credito d’imposta non può comunque essere superiore al 15% del reddito complessivo dichiarato;
- introdotta la detrazione del 75% delle spese sostenute dal 1° gennaio 2022 per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche;
- si riduce la detrazione al 60% delle spese sostenute nel 2022 per il bonus facciate.
Restano confermate le detrazioni per alcune tipologie di spese assicurative, che analizzeremo in dettaglio.
Detrazioni 2023 assicurazioni vita e infortuni
Per le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni il nostro ordinamento prevede la possibilità di detrarre il 19% dell'importo speso nel corso dell'anno. In particolare il beneficio fiscale riguarda le polizze stipulate o rinnovate:
- fino al 31 dicembre 2000, per contratti con durata non inferiore a 5 anni e per i quali non sia consentita la concessione di prestiti nel periodo di durata minima;
- a partire dal 1° gennaio 2001, se il contratto copre il rischio di morte e assicurazioni per invalidità permanente non inferiore al 5%, derivanti da qualsiasi causa.
Nel caso delle polizze miste, quelle cioè che prevedono una liquidazione sia in caso di morte che di vita entro una certa data, la detrazione non viene applicata al 100% del premio versato, ma soltanto alla quota riferita per il rischio morte.
Per le assicurazioni di invalidità, la detrazione riguarda esclusivamente la quota di premio sull’invalidità permanente non inferiore al 5%, in caso l’assicurazione copra anche invalidità inferiori.
Esiste poi un limite massimo per questa detrazione, fissata a 530 euro e che abbraccia tutti i possibili contratti in capo al contribuente.
Tutto quanto illustrato riguarda anche le assicurazioni per gli infortuni al conducente auto, che rientrano tra le polizze accessorie della RCA. Quest'ultima infatti non copre anche i danni al conducente responsabile del sinistro.
La soglia di 530 euro è più elevata in casi particolari. Nel dettaglio:
- assicurazioni a tutela delle persone con disabilità grave certificata, 750 euro;
- assicurazioni per il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana, 1.291,14 euro.
Le polizze per cui spettano le detrazioni illustrate possono riguardare:
- il dichiarante;
- un familiare a carico del dichiarante.
Tutto quanto detto però cade nel caso di pagamento dei premi in contanti. La detrazione, infatti, spetta esclusivamente se i versamenti alle compagnie avvengano attraverso mezzi di pagamento tracciabili, quali bonifici o pagamenti con carta di credito. Si tratta di una regola generale che vale per tutte le detrazioni.
Detrazione assicurazione eventi calamitosi
Oltre alle assicurazioni sulla vita dei contribuenti e dei propri cari, vi è un'altra tipologia di polizza che consente di recuperare parte di quanto versato in dichiarazione: parliamo delle polizze casa per eventi calamitosi.
Lo Stato italiano, data la natura del nostro territorio dal punto di vista idro-geologico, riconosce un beneficio fiscale a coloro che intendono assicurare contro gli eventi calamitosi abitazione e relative pertinenze. Le pertinenze seguono l'abitazione, mentre se la polizza riguarda soltanto le prime, il vantaggio fiscale decade.
Se la polizza è articolata e si compone di diverse coperture, la detrazione spetta per la sola quota attribuibile agli eventi calamitosi.
A differenza delle polizze vita la detrazione del 19% non ha un limite massimo di spesa detraibile.
Altre detrazioni in dichiarazione dei redditi
Chiudiamo con una carrellata sulle principali detrazioni riconosciute ai contribuenti oltre a quelle previste per le assicurazioni. Nel dettaglio:
- spese mediche, con detraibilità al 19% dell'importo speso al netto della franchigia, un importo minimo al di sotto del quale non è riconosciuta la detrazione, pari a 129,11 euro;
- spese mediche e sanitarie per persone con disabilità;
- spese veterinarie;
- interessi passivi del mutuo;
- spese per l’affitto, beneficio riservato ai giovani;
- spese scolastiche;
- spese per la frequenza di università pubbliche o private;
- spese per l’abbonamento ai mezzi pubblici;
- spese per l’assistenza personale di anziani o persone affette da disabilità;
- spese per le attività sportive dei figli;
- asilo nido;
- spese funebri;
- intermediazione immobiliare;
- erogazioni liberali alle società ed associazioni sportive dilettantistiche;
- contributi associativi alle società di mutuo soccorso;
- contributi versati per il riscatto degli anni di laurea dei familiari a carico;
- premi per assicurazioni per il rischio di eventi calamitosi;
- spese per ristrutturazione;
- acquisto di mobili ed elettrodomestici;
- spese per lavori di risparmio energetico.
Chiudiamo ricordando che dal 2020 la detrazione per alcune delle spese varia in base all’importo del reddito complessivo:
- spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro;
- in caso di superamento del già menzionato limite, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro.
Dichiarazione dei redditi 2023: termini di presentazione
Per le persone fisiche, che hanno diritto alle detrazioni fin qui illustrate, esistono due diversi modelli dichiarativi: 730 e Redditi.
Il modello 730 è riservato a lavoratori dipendenti e pensionati, poiché occorre avere un sostituto d'imposta di riferimento (datore di lavoro o INPS) che opera direttamente sul cedolino il conguaglio delle imposte, a debito o a credito che siano.
Nel dettaglio il modello 730 può essere utilizzato da coloro che abbiamo percepito nel 2022:
- redditi di lavoro dipendente e assimilati a quelli di lavoro dipendente;
- redditi dei terreni e dei fabbricati;
- redditi di capitale;
- redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita IVA;
- redditi diversi (es. redditi di terreni e/o fabbricati situati all’estero);
- redditi assoggettabili a tassazione separata.
Di seguito il calendario delle scadenze 2023 per il 730:
- dall'11 maggio 2023 è possibile accedere alla dichiarazione precompilata presente sulla piattaforma dell'Agenzia delle Entrate;
- presentazione entro il 2 ottobre 2023, solitamente il termine è il 30 settembre, ma quest'anno cade di sabato.
Il modello Redditi PF (persone fisiche) riguarda invece:
- le partite IVA;
- i soggetti che hanno diritto alla compilazione del 730, ma che per qualsiasi motivo scelgono di applicare questa alternativa;
- coloro che non hanno presentato il 730 entro la scadenza fissata.
La presentazione del modello Redditi, infatti, concede un lasso di tempo maggiore per la presentazione al Fisco, con scadenza al 30 novembre 2023.
Dichiarazioni dei redditi 2023 e spese detraibili
Le spese detraibili in dichiarazione dei redditi, sono quelle che vanno ad abbattere l'imposta lorda dal versare all'Erario.
Ricordiamo che le spese detraibili sono diverse da quelle deducibili, le quali invece vanno ad abbattere il reddito imponibile, reddito sul quale in seconda battuta si determinano le imposte da versare.
Per fare chiarezza, vediamo l'iter che porta al calcolo delle imposte da versare:
- determinazione del reddito imponibile totale;
- sottrazione delle spese deducibili dal reddito imponibile;
- calcolo delle imposte lorde sul reddito totale depurato dalle deduzioni;
- sottrazione delle spese detraibili dalle imposte da versare, determinando così la posizione del contribuente che potrebbe essere, come detto, a credito, a debito oppure pari a zero una volta considerate tutte le ritenute d'imposta versate in corso d'anno.